Biodegradabile e compostabile

La plastica non può essere riciclata insieme ai rifiuti organici, pertanto deve essere eliminata lungo il percorso di compostaggio. Si generano quindi degli scarti, che si possono limitare attraverso l’utilizzo di imballaggi biodegradabili e compostabili.

Per una raccolta a “regola d’arte”, è necessario utilizzare sacchetti biodegradabili e compostabili certificati.

Come riconoscere i sacchetti idonei?

Consulta il documento “Come riconoscere i sacchi?” – a cura di Assobioplastiche
Consulta l’elenco dei Prodotti Certificati dal Consorzio Italiano Compostatori
Alcuni marchi ci aiutano nella scelta:

Le due principali normative di riferimento sono:

  • la UNI EN 13432:2002 “Imballaggi – Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione – Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi”, che specifica i requisiti e i procedimenti per determinare la compostabilità degli imballaggi;
  • la UNI 11451:2012 “Sacchi biodegradabili e compostabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani – Tipi, requisiti e metodi di prova”, che definisce i criteri che i sacchetti devono rispettare per essere considerati idonei al processo di compostaggio e quindi utilizzabili per la raccolta dei rifiuti organici.

La legge nazionale ha introdotto l’obbligo di utilizzare sacchetti biodegradabili per la raccolta dell’umido (D.Lgs. 4/2008) ed ha stabilito, con la Legge 24 marzo 2012 n. 28, che possono essere commercializzati sacchetti monouso per l’asporto di merci, solo se biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432.

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