Il processo Florawiva è un innovativo sistema che consente di trasformare gli scarti organici in energia da fonti rinnovabili e compost di qualità.
Tale sistema di trattamento anaerobico consiste nella degradazione biologica della frazione organica del rifiuto, da parte di microrganismi che si sviluppano e vivono in un ambiente in cui è assente ossigeno, in condizioni termofile. Questo processo è stato ottimizzato da ACEA e possiede specifiche caratteristiche tecnologiche brevettate.
I flussi della frazione organica vengono conferiti alla linea umido dell’impianto di valorizzazione, dove subiscono un pretrattamento meccanico costituito da una triturazione molto blanda (rompisacchi), seguito da una vagliatura effettuata con un vaglio a dischi. Il sottovaglio viene sottoposto a deferrizzazione, prima di essere avviato all’impianto di miscelazione ed omogeneizzazione (Florawiva MORE™)
Il processo permette:
- la riduzione di massa
- l’igienizzazione
Dalla fermentazione anaerobica della frazione organica miscelata con acqua, si ottiene:
- biogas composto da: 38% CO2 + 60% CH4 + 2% altri elementi in traccia
- digestato: fango parzialmente stabilizzato ed igienizzato
Caratteristiche del processo Florawiva
- Grazie alla miscelazione con acqua, assicura il completo trattamento e sfruttamento biologico dei rifiuti organici
- Produce notevoli quantità d’energia
- Permette il recupero di materia ed energia, valorizzando entrambe le componenti del rifiuto
- Soddisfa i requisiti in termini di igiene
- Limita la produzione di odori, in quanto la fermentazione avviene in luogo chiuso
- Richiede poco spazio
- Si integra e completa impianti di compostaggio esistenti
- Permette di produrre biometano, carburante CO2 neutrale
Fase peculiare del processo è la miscelazione, che avviene tramite un’apposita tecnologia, denomitata Florawiva MORE™(Mixer of ORganic Element).
Vantaggi del sistema
I vantaggi ravvisati nel sistema, oltre alla possibilità di rispettare gli adempimenti normativi, ed i fattori chiave che ne hanno determinato la scelta sono stati:
- la possibilità di produrre energia da fonte rinnovabile;il minor impatto dovuto agli odori, che in un processo “chiuso” vengono notevolmente limitati;
- la minore quantità di superficie occupata, per unità di tonnellate trattate a confronto del solo compostaggio;
- la riduzione della quantità di massa da trattare in fase di compostaggio, a parità di materiale in ingresso;
- una maggiore efficienza di recupero in termini sia di materia (produzione di compost dal digestato) sia di energia (biogas prodotto);
- un minore impatto ambientale del sistema a confronto del solo compostaggio.